-Marco e Camilla partiamo dal vostro
background personale: come sono nate le vostre passioni per la
grafica e il mondo dei dolci?
C: Entrambi abbiamo studiato alla scuola
di Design, quindi l’amore per la grafica è certamente sbocciato
negli anni universitari. La passione per i dolci invece mi è nata
qualche anno più tardi navigando tra i vari food blog, dove stile e
gusto si fondono in foto bellissime.
-E la vostra collaborazione?
M: Camilla ed io ci siamo conosciuti
alla scuola di Design a Roma, poi ognuno a modo suo ha fatto la sua
carriera. Io ho scelto Parigi, Camilla è rimasta a Roma. Quando ci
siamo rivisti, dopo qualche anno, tra una chiacchiera e l’altra
abbiamo pensato a questa collaborazione.
-La vostra è un'idea molto
originale, quasi unica nel suo genere in Italia. Quando e come è
nata?
È nata dalla noia di lavorare in pubblicità.
Volevamo fare qualcosa di nuovo, di diverso, e farlo qui in Italia. I
dolci piacciono molto a entrambi e ci sembrava un mondo difficile sì,
ma molto stimolante e creativo.
-Per i vostri prodotti avete deciso
di puntare sulla creatività e sull'unicità dei prodotti offerti.
Avete incontrato difficoltà di qualsiasi tipo nell'unire due ambiti
apparentemente così distanti tra loro?
In realtà non sono affatto distanti.
Da sempre si decorano torte: perché non decorarle con un criterio
estetico ben definito? Perché limitarsi alle roselline, alle greche,
ai riccioli di panna? A volte qualche limite tecnico può capitare,
ma ci piace pensare che un “Buon compleanno” possa essere scritto
con un carattere tipografico diverso, non il solito corsivo. È un
pensiero così banale eppure qui non ci aveva ancora pensato nessuno.
Le festività sono un’agenda
“naturale”. Prima di Natale, prima di San Valentino, prima di
ogni evento c’è da spremere le meningi. Ed esattamente come in
agenzia ci sediamo a un tavolo e iniziamo a sparare idee, disegnare,
creare. E poi ci sono gli ordini su commissione: quando un privato o
un’azienda vuole stupire con un food gadget speciale noi siamo
felicissimi e diamo il massimo in fatto di creatività.
-Quanto conta la selezione degli
ingredienti nella realizzazione di un buon prodotto dolciario? Dove
reperite le materie prime per creare i vostri dolci?
C:
È fondamentale. Molti dicono “usiamo
ingredienti di eccellenza” e poi tra gli ingredienti trovi i grassi
idrogenati. Noi abbiamo fatto una scelta precisa: non usiamo
semilavorati industriali e basi già pronte. Niente margarina, ma
solo burro. Il latte e la panna sono freschi e non uht. Il cioccolato
non è un surrogato, ma cioccolato belga fondente 70%. E le uova…
le uova le prendiamo direttamente da un’azienda agricola di
Viterbo: sono uova fresche di galline allevate in libertà.
-Dove trovate l'ispirazione utile
per creare nuovi prodotti?
La rete sicuramente è una fonte
importante. Ma non stiamo parlando dei vari foodblog. Le ispirazioni
le prendiamo soprattutto dai vari tumblr di grafica, arti visive e
moda. Un poster di un graphic designer può essere l’input per una
torta nuziale.
-Quanto ha influito la presenza sui
social network per il lancio della vostra attività commerciale?
È stata determinante. Eravamo sui vari
social da molto prima dell’apertura vera e propria e con i fan si è
creato un vero e proprio rapporto di confronto e interazione. Con un
annuncio scritto in ghiaccia reale e postato su FB abbiamo trovato la
nostra meravigliosa pasticcera Stefania Guerrizio e sempre tramite
social abbiamo fatto un concorso per aprire le porte in anteprima a
20 assaggiatori selezionati tra i fan. Siamo una pasticceria 2.0.
Magari esistesse la ricetta
anti-crisi! Ci è voluto tanto coraggio e un po’ di incoscienza ma
oggi siamo qui e ci piace pensare che questo Paese può farcela.
Siamo degli illusi?
-Quali consigli dareste ai giovani
che vogliono aprire una start-up sperimentale come la
vostra?Armatevi di pazienza, determinazione e un po’ di
follia. Ce ne vogliono per restare in questo Paese. Preparatevi a
imparare una nuova lingua difficilissima, quella della burocrazia.
Googlate, cercate in rete, vagliate ogni possibilità e spulciate
ogni bando statale che incentiva le imprese. Si può fare.
-Quali progetti avete per il futuro
del marchio “fonderia”?
Un punto vendita a Tokyo! Hehe, sogni a
parte ci piacerebbe diventare una vera e proprio firma per catering
ed eventi non convenzionali. Abbiamo in programma collaborazioni con
street artist italiani e stranieri, mostre, nuovi corsi. Seguiteci su
FB e Twitter per restare aggiornati.